Il settore dei semiconduttori è in crisi e soprattutto negli ultimi tempi, stiamo assistendo a una grave mancanza di questi componenti per la produzione di autoveicoli.
A tal proposito, qualche giorno fa è uscita una notizia per cui il Ministero dell’Università e della Ricerca ha intenzione di istituire un Tavolo tecnico composto da tecnici esperti per capire come affrontare questa crisi e formulare delle linee guida in materia di tecnologia dei semiconduttori di futura generazione.
Ma perché i semiconduttori sono così importanti?
I semiconduttori sono essenziali per la creazione di componenti elettronici, soprattutto chip e microchip, che sono presenti in qualsiasi dispositivo e componente tecnologico.
Ecco che, se ti occupi di produzione di componentistica elettronica per il settore automotive, sai molto bene che devi attuare tutte le verifiche necessarie affinché non ci sia contaminazione nel tuo prodotto finale.
Quindi, MotivexLab mette a disposizione dei propri clienti tutte le tecnologie per valutare il livello di pulizia di componentistica automotive, secondo i principali standard normativi come ISO 16232 e VDA 19.
Se vuoi sapere più nel dettaglio di cosa trattano queste norme, ti invito a leggere questo articolo.
Il concetto di pulizia dei componenti elettronici ha delle ricadute importanti sull’affidabilità nel lungo periodo perché è proprio la presenza del contaminante a provocarne l’usura.
Per l’industria elettronica, infatti, i tecnici di MotivexLab eseguono la determinazione gravimetrica e l’analisi dimensionale con il conteggio delle particelle, funzionale proprio per garantire la famosa affidabilità del circuito elettronico.
Ma perché è così importante eseguire la prova di pulizia tecnica?
La presenza di particelle, soprattutto di natura metallica e quindi conduttiva, può portare a micro-cortocircuiti e di conseguenza ad anomalie anche difficili da diagnosticare, oppure al guasto completo del sistema.
La prova di pulizia permette di rilevare il quantitativo e la granulometria delle particelle contaminanti presenti nel particolare.
Normalmente, l’analisi prevede un lavaggio del componente con il liquido di pulizia, successivamente le impurezze vengono raccolte e discriminate per dimensioni su un sistema a filtrazione con membrana a porosità controllata.
Quindi, i residui vengono pesati per determinarne la quantità e poi misurati al microscopio ottico per classificarne le dimensioni ed eventualmente sottoporli ad analisi mediante microscopio elettronico a scansione SEM e microsonda EDS per specificare la composizione chimica delle particelle.
Microsocopio SEM EDS per il Cleanliness Test
Dal momento che le prove di pulizia tecnica richiedono dei requisiti sempre più stringenti, il test di contaminazione deve essere effettuato in maniera sempre più sofisticata.
In alcuni casi non è più sufficiente verificare la dimensione e la quantità delle particelle presenti, ma diventa fondamentale caratterizzarle dal punto di vista chimico per escludere la presenza di particelle dure e proprio per questo è fondamentale ricorrere all’analisi SEM-EDS.
Questa tipologia di particelle è costituita da ossidi di silicio o di alluminio e il danno che provocano può essere ricondotto ad abrasione delle superfici di contatto.
Inoltre, le particelle dure sono difficilmente caratterizzate da riflettività e quindi, diventa impossibile rilevarle al microscopio ottico e l’unica modalità utile è proprio l’analisi SEM-EDS.
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Esistono quattro tipologie di contaminanti che possono causare problemi:
- Ionici: sali disciolti che possono causare la corrosione.
- Chimicamente reattivi: sostante chimiche come ioduro o zolfo, che combinandosi con altre sostanze chimiche possono reagire causando la corrosione o la difettosità dei componenti.
- Non ionici: contaminanti come oli, detergenti o tensioattivi che attraggono l’umidità, agendo da isolanti.
- Particolato: particelle solide di materiale metallico o non metallico che inibiscono la funzione del componente.
Il Laboratorio Prove sottopone i particolari da analizzare al test di contaminazione per verificare che non ci siano contaminanti nei campioni e per garantire l’accettabilità della produzione.
Inoltre, i campioni di prova per eseguire la pulizia tecnica devono essere rappresentativi della produzione finale e non devono essere sottoposti a nessuna operazione di rimozione del contaminante prima di effettuare il test.
Infine, MotivexLab è accreditata ISO IEC 17025 per svolgere il cleanliness test secondo lo standard internazionale ISO 16232.