Quali sono le procedure corrette per eseguire le prove di pulizia industriale dei componenti?

Scoprilo subito in questo video

Dal 1998, anno di fondazione del Laboratorio MotivexLab, ad oggi, centinaia, se non migliaia di quality manager delle aziende che producono componentistica automotive, biomedicale, aerospaziale e dell’elettronica, mi hanno fatto spesso le stesse domande sui test di pulizia tecnica.

Proprio per rispondere ai dubbi su cosa fare e cosa non fare nell’ambito dei controlli dei livelli di pulizia, che insieme a Paolo Pollacino ho scritto il libro “Prova di Pulizia, Viaggio alla scoperta del cleanliness test

Prova di Pulizia, Viaggio alla scoperta del Cleanliness Test

Ma partiamo subito con la prima serie di domande:

I componenti industriali vanno lavati prima di essere consegnati al Laboratorio per il test di pulizia tecnica?

Elisabetta, come devo lavare i campioni prima della consegna?

Iniziamo col dire che lo scopo della prova di pulizia tecnica è fornire un dato sulla condizione reale di sporcizia dei campioni nel momento in cui si consegnano al cliente per il montaggio in vettura o negli apparati biomedicali, dell’aerospaziale o dell’elettronica in generale.

La risposta, dunque, è che i campioni non vanno lavati né più né meno di come vengono lavati normalmente.

Tutte le operazioni di produzione, lavaggio e imballaggio devono simulare la normale modalità di lavorazione che un componente subisce nel processo quotidiano di produzione.

I campioni consegnati al laboratorio per il test di pulizia tecnica non devono essere lavati e trattati in maniera diversa rispetto alla produzione ordinaria.

Quindi, se ti hanno detto di fornire al laboratorio prove di pulizia dei particolari lavati molto bene, così da ottenere dei risultati conformi del test di contaminazione, stai sbagliando tutto.

Lava e imballa i campioni così come li laveresti e li imballeresti in condizioni normali e verifica quale è il livello di pulizia della tua produzione.

In caso di non conformità, il laboratorio può aiutarti a individuare la causa di contaminazione e a eliminarla.

Non conforme KO

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Come avviene l’estrazione del particolato?

L’estrazione del particolato può avvenire per sollecitazione meccanica nei casi più estremi, ad esempio nel caso di campioni di grandi dimensioni.

Pensa ad esempio alle coppe olio dei mezzi agricoli, movimento terra, escavatori. Insomma, i giganti che lavorano, come li chiamo io.

In condizioni normali l’estrazione avviene con lavaggio a ultrasuoni o mediante lavaggio con una soluzione liquida.

In questi casi si controllano gli elementi della soluzione, la pressione, il tempo di spruzzatura o di immersione.

Perché devo fornire la superficie totale bagnata del particolare sottoposto a cleanliness test?

Le superfici interessate all’estrazione possono essere interne o esterne.

E’ fondamentale fornire al laboratorio anche i disegni tecnici dei componenti in esame al fine di verificare la superficie totale bagnata.

Questo è un dato fondamentale da prendere in considerazione per la verifica di conformità del requisito di pulizia.

Di solito infatti i criteri di accettabilità sono riferiti a una superficie data e l’analista di laboratorio prima di consegnarti il report con il risultato del test farà le dovute proporzioni per indicarti il valore di sporco riscontrato sui tuoi particolari.

pulizia tecnica, cleanliness test

Qual è la differenza tra un Laboratorio Accreditato ISO 16232 e quelli che fanno le prove ma non sono un laboratorio accreditato?

A questo punto, lascia che apra una parentesi sull’importanza di affidarsi a un laboratorio accreditato ISO 17025 per prove di pulizia tecnica ISO 16232.

Come puoi ben immaginare, quando parliamo di test di pulizia tecnica parliamo di estrarre ed analizzare particelle microscopiche.

E’ facile fare errori se non si hanno sistemi controllati e procedure certe verificate da terzi, quali sono gli ispettori di Accredia durante le loro visite annuali.

Non si può garantire che lo sporco analizzato non sia solo lo sporco del campione, ma anche quello derivante da contaminazioni esterne.

Nel laboratorio prove conto terzi, i tecnici utilizzano per l’estrazione del particolato un cabinet di ultima generazione con sistema di purificazione dell’aria che garantisce un’atmosfera controllata e un sistema di filtrazione integrato del liquido.

I parametri utilizzati per l’estrazione mediante risciacquo a pressione e mediante ultrasuoni sono controllati da computer e permettono la ripetibilità del risultato.

Infatti, la quantità di liquido di estrazione, il tempo e la portata vengono impostati e programmati mediante il software di controllo e la camera bianca che garantisce la completa assenza di contaminazione ambientale.

A volte si sente parlare di operatori che per risparmiare, poiché non sono sottoposti a nessun tipo di controllo, utilizzano metodi poco scientifici come spruzzette e contenitori di raccolta improvvisati.

Quando si lavora in un ambiente non controllato, senza procedure validate e riconosciute a livello internazionale e senza nessuna responsabilità verso il cliente perché non si è un laboratorio, ma magari un venditore di strumenti e attrezzature, diventa complicato garantire la qualità e la ripetibilità dei risultati, nonché la competenza del personale e l’indipendenza di giudizio.

Questo non accade nel laboratorio prove MotivexLab che ha scelto di essere responsabile dei risultati che fornisce ai clienti, non solo scegliendo di accreditarsi dal 2006, ma dandoti anche la garanzia della consegna in 24 ore dei report e soprattutto mettendoci la faccia con l’Assistente Tecnico Personale.

Chi è l’Assistente Tecnico Personale del cleanliness test?

L’Assistente Tecnico Personale è la persona a te dedicata da MotivexLab, l’unico laboratorio prove che consegna i report in 24 sulla tua scrivania e che utilizza la tecnologia PuliKom.

L’Assistente Tecnico Personale ti aiuta a:

  • decidere quali e quanti campioni mandare al laboratorio
  • lavare e imballare i campioni nel modo corretto
  • scegliere il metodo di prova per il cleanliness test
  • validare con declining curve il metodo di prova
  • evitare che l’estrazione del particolato sia troppo aggressiva o troppo blanda
  • avere in 24 ore i risultati del cleanliness test
  • avere un giudizio di conformità chiaro
  • decidere quali azioni correttive intraprendere se i risultati del test di contaminazione non sono conformi

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Conoscerai il tuo Assistente Tecnico Personale che ti seguirà passo passo per aiutarti a risolvere il tuo problema.